Il ripensamento della materialità della pittura è alla base del lavoro di Petra Cortright (Santa Barbara, USA, 1986), i cui dipinti digitali, caratterizzati da segni pittorici tracciati su una tavoletta grafica, solo nel loro stadio finale acquistano una fisicità, quella della stampa su alluminio, tela o carta. All’origine del processo ci sono immagini preesistenti, trovate il più delle volte in rete, delle quali non rimane però alcuna traccia nel risultato finale perché su di esse si sovrappongono centinaia di livelli fatti di segni, tagli, colorazioni, sfocature. Sono solo i titoli delle opere a suggerirci i soggetti, le chiavi di ricerca, i nomi dei file che compongono un processo creativo potenzialmente editabile all’infinito.
Petra Cortright