Nell’installazione video di Antoine Schimitt (Strasburgo, FR, 1961) alcune particelle luminose bianche si muovono, sulla base di un algoritmo programmato dall’artista, attorno a una superficie quadrata di colore nero. Il movimento randomico dei pixel, che simulano il movimento delle particelle fotoniche, circoscrive il vuoto identificato nell’immagine del Quadrato nero di Malevic, esempio per eccellenza di una pittura radicale, condotta agli estremi del niente rappresentato, attraverso la quale il pittore russo intendeva distruggere l’arte tradizionale per ripartire dal niente come supremo inizio della creazione umana.
Antoine Schmitt