La ricerca di von Graevenitz (Schilde, BE, 1934 – Habkern, CH, 1983) si intreccia con quella di diversi gruppi di artisti attivi a metà del Novecento nell’ambito delle indagini sulla percezione visiva. I rilievi e le cavità che caratterizzano le opere della serie Weisse Strukturen (Strutture bianche), prodotta nei primi anni Sessanta, derivano dalle facce dei dadi da gioco, premute sullo strato preparatorio di vernice sul piano. Le protuberanze, disposte in modo simmetrico e sistematico, producono un reticolo di segni dalle qualità tattili che, oltre a interrogare sulla percezione visiva del vuoto, apre una riflessione attorno alla natura dei codici linguistici e matematici.
Gerhard von Graevenitz