I Volumi a moduli sfasati costituiscono un ciclo di lavori avviato da Dadamaino (Milano, 1930–2004) all’inizio degli anni Sessanta nell’ambito della sua ricerca vicina all’Arte Programmata, movimento improntato allo studio delle infinite possibilità della percezione all’interno di una griglia di programmazione iniziale dell’opera. La sovrapposizione di due fogli di plastica, fustellati dall’artista con una gestualità controllata e ripetuta, crea una sfasatura appena percettibile attraverso i minuscoli tondi ritagliati che evidenziano l’invisibile campo di dialogo fra luce e spazio, enfatizzando il ruolo del vuoto presente tra i diversi strati di fogli di plastica forati.
Dadamaino