La ricerca di Evan Roth (Okemos, USA, 1978) riconnette l’aspetto immateriale della tecnologia con la sua componente fisica, esplorando i luoghi nei quali la rete globale di fibre ottiche sottomarine si manifesta in maniera visibile, in un confronto continuo con la pittura di paesaggio romantica e l’immaginario del Wanderer. Gli scenari rappresentati sono luoghi costieri e disabitati, in cui Internet è presente ma invisibile. Roth non inquadra direttamente i cavi, e usa tecnologie di cattura audio e video modificate per registrare l’impercettibile, come quelle dei cacciatori di fantasmi. Da qui l’utilizzo della gamma dell’infrarosso, che rimanda anche alla luce laser su cui si basa la trasmissione del flusso di immagini digitali. I paesaggi che sfarfallano sugli schermi, come schede del browser aperte contemporaneamente, riflettono su quanto il modo di leggere il paesaggio naturale sia oggi condizionato dalla nostra esperienza in rete.
Evan Roth