Uno dei dipinti più radicali ed enigmatici di Giacomo Balla (Torino, 1871 – Roma, 1958) raffigura una sequenza di numeri (3-5-4-8). In una fase matura della propria ricerca, l’artista sperimenta una rappresentazione della natura ricondotta alle sue logiche organizzative interne, alle sue componenti immateriali, a ciò che di più dinamico il reale possa porci di fronte: l’infinita sequenza di interconnessioni che guidano le trasformazioni dell’universo, impossibili da visualizzare se non attraverso strutture numeriche e modelli matematici.
Giacomo Balla